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Riparti da qui,
riparti da te.

Ci muoviamo rapidi, automatici, frettolosi, senza sapere più perché lo stiamo facendo.

Oppure, d’altra parte, ci immobilizziamo e non tentiamo nulla per raggiungere la nostra felicità.

“Cosa sto cercando?”, ti chiedi, e le risposte che ti dai non ti soddisfano più.

Riparti da te e troviamo insieme una soluzione per il tuo benessere.

Aree di intervento

L’elenco riportato qui sotto intende mostrare brevemente le problematiche psicologiche più diffuse nella nostra società e vuole essere puramente a titolo esemplificativo.
Infatti, ogni persona manifesta se stessa in maniera unica e particolare.
Dietro ai sintomi di ognuno c’è sempre un mondo da scoprire e a cui dare valore.
 

Depressione

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I disturbi depressivi più conosciuti sono il depressivo maggiore, la distimia e il disforico premestruale e sono caratterizzati da:

  • umore triste, vuoto e irritabile in maniera duratura e significativa
  • modificazioni somatiche, quali la perdita o aumento di peso, insonnia o ipersonnia, agitazione o rallentamento psicomotorio
  • modificazioni cognitive, quali una ridotta capacità di pensare o concentrarsi, sentimenti e pensieri di autosvalutazione e colpa eccessivi.

I disturbi depressivi sono estremamente diffusi e causano significative difficoltà e sofferenze nella vita delle persone. Secondo una previsione l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2030 la depressione sarà la malattia più diffusa al mondo.

Ansia e panico

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I disturbi d’ansia sono caratterizzati da paura e preoccupazione intense e invalidanti, nei confronti di situazioni reali o immaginate.

Chi soffre di questi disturbi, al fine di non sperimentare le situazioni spiacevoli, tende a mettere in atto una serie di comportamenti di evitamento che, inizialmente, possono dare sollievo ma che, alla lunga, provocano limitazioni nella vita e nelle possibilità della persona.

Alcuni disturbi d’ansia diffusi sono la fobia specifica, l’ansia sociale, il disturbo di panico, l’agorafobia e l’ansia generalizzata.

Tra tutti un’esperienza molto spiacevole è l’attacco di panico che si caratterizza per un inaspettato aumento delle palpitazioni, sudorazione, tremori respiro corto, nausea o fastidi addominali, sintomi che vengono accompagnati dalla paura di perdere il controllo o “impazzire”. 

L’incidenza di questi disturbi in Italia è molto alta e la compromissione che ne deriva in diverse aree della vita della persona è significativo e non dovrebbe essere sottovalutata.

Crescita personale

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Andare dallo psicologo non vuol dire “avere dei problemi” o “essere matti”: tutti abbiamo lati poco chiari che ci influenzano e talvolta non ci permettono di vivere una vita piena e soddisfacente.

Cosa significa crescita personale?Significa conoscersi meglio e accettare quello che si è. Il resto viene da sé. La crescita, lo sviluppo e il cambiamento sono spontanei.

Quando una persona entra in contatto con gli aspetti emotivi più profondi di sé, può trovare le energie e la motivazione per cambiare la propria vita come meglio può e desidera. Crescita significa anche assunzione di responsabilità. Significa attivarsi e rendersi conto di quello che si può fare per sé stessi e per gli altri.

Ossessioni e compulsioni

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Il pensiero è una caratteristica fondamentale dell’uomo e, tra le altre cose, permette di spiegare a sé stessi gli avvenimenti di tutti i giorni. Capita però, talvolta, che si perda il controllo della propria “voce interna” e questa tenda a diventare un ostacolo e fonte di malessere piuttosto che qualcosa di utile.

Per l’appunto le ossessioni sono pensieri o impulsi ricorrenti, indesiderati e invasivi. Le compulsioni sono comportamenti ripetitivi da compiersi secondo regole rigide.

I contenuti specifici più comuni delle ossessioni e compulsioni sono quelli di pulizia, di simmetria, di ordine, di pensieri proibiti o tabù. Altre volte la preoccupazione è relativa ad uno o più difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico a cui seguono comportamenti ripetitivi (quali il guardarsi continuamente allo specchio, curarsi eccessivamente nell’aspetto, ricerca di continue rassicurazioni esterne etc) atti ad abbassare la preoccupazione (anche se, spesso senza successo).

Spesso le compulsioni  vengono preceduti o accompagnati da stati emotivi spiacevoli, come sentimenti di ansia o noia.

Disfunzioni sessuali

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Le disfunzioni sessuali sono caratterizzate da un’anomalia nella capacità di avere reazioni sessuali o di provare piacere sessuale.

Si può pensare al rapporto sessuale come suddiviso in 5 fasi: (a) desiderio (b) eccitazione, (c) mantenimento, (d) orgasmo e (e) rilassamento. Le disfunzioni possono inserirsi in una di queste 5 fasi e rendere il rapporto poco soddisfacente o doloroso.

Le disfunzioni sessuali comprendono eiaculazione ritardata, disturbo erettile, disturbo dell’orgasmo femminile, disturbo del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale femminile, disturbo del dolore genito-pelvico e della penetrazione, disturbo del desiderio sessuale ipoattivo maschile, eiaculazione precoce.

Disturbo bipolare

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Il disturbo bipolare è contraddistinto dall’alternanza di episodi depressivi (caratterizzati da umore triste, vuoto e irritabile, rallentamento psicomotorio, pensieri autosvalutanti e di colpa) ad episodi di tipo maniacale (caratterizzati da umore eccessivamente elevato, espanso e irritabile, aumento dell’energia e accelerazione psicomotoria, pensieri di “grandiosità” in cui sembra mancare il senso del limite).

Gli stati depressivi e maniacali, già considerati separatamente, possono comportare una forte sofferenza e una significativa compromissione nella vita di una persona.

L’alternanza tra gli stati depressivi e maniacali, che può essere anche molto frequente e rapida, contribuisce ad uno stato di confusione mentale e di incomprensione che comportano significative interferenze sul lavoro e nelle relazioni interpersonali portando uno stravolgimento della vita quotidiana.

Il quadro clinico del disturbo bipolare è spesso molto serio e necessita di trattamento. Molti studi confermano la presenza di un alto rischio di comportamenti autolesivi e pericolosi.  

Disturbi del sonno

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Il sonno è una componente che incide fortemente sul benessere mentale e sulla capacità di svolgere al meglio le attività quotidiane.

Dormire “bene” è fondamentale e, oltre alla quantità di ore dedicate al sonno, è importante la qualità con cui si riesce a riposare.

Diversi studi hanno dimostrato che abitudini quali bere troppi caffè o alcolici, fumare, mangiare cibo poco sano, inattività fisica, utilizzo di smartphone/pc prima di addormentarsi e andare a dormire a orari sempre diversi, possono causare disturbi del sonno.

Tra i disturbi del sonno ci sono il disturbo da insonnia, il disturbo da ipersonnolenza, la narcolessia, il sonnambulismo, il disturbo da incubi e disturbi del sonno correlati alla respirazione.

Problemi di coppia

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La comunicazione è fondamentale in una coppia. Spesso nelle coppie c’è l’abitudine, consolidata nel tempo, di irrigidirsi nella propria posizione e colpevolizzare l’altro se le cose non vanno bene.

È solito sentire frasi del tipo: “le cose tra noi vanno male perchè TU non fai…, perchè TU non mi capisci”, “TU non mi ascolti”.

Il primo passo per migliorare la serenità all’interno della coppia è prendersi la propria parte di responsabilità smettendola di puntare il dito verso l’altro.

Si tratta quindi di rendersi conto di cosa si sta facendo personalmente all’interno di una coppia (“IO” non faccio, “IO” non voglio) che contribuisce a mantenere la situazione di disagio.

Bassa autostima

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Pensieri quali “io non vado bene”, “io non valgo niente”, talvolta diventano come dei mantra che ci ripetiamo ogni volta che succede qualcosa di spiacevole. Questo atteggiamento, molto giudicante nei propri confronti, porta ad abbattersi ancora di più e a “riuscire” ancora meno a gestire la propria vita come si vorrebbe.

Viviamo in una società dove circolano molti giudizi. Siamo sempre molto bravi a dire agli altri cosa si dovrebbe o non dovrebbe fare, come si dovrebbe o non dovrebbe essere.

Nella terapia è fondamentale il concetto di epochè, ossia di “sospensione del giudizio”. Al fine emergere con i propri bisogni, e sentirsi maggiormente saldi e integri, è necessario sospendere il giudizio verso sé stessi e imparare a dare valore e amore a tutte le parti di sé. Soprattutto quelle più sofferenti.

Isolamento e solitudine

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Isolamento e solitudine non sono sinonimi: isolamento significastare soli”, mentre solitudine significasentirsi soli”. Questi due piani possono combaciare, ma non sempre. Talvolta ci si può sentire soli anche in mezzo ad altre persone, magari, con le persone a cui vogliamo più bene.

L’isolamento, alle volte, può essere visto come una soluzione. Chiudersi in sé stessi, nelle proprie convinzioni e rendersi “indipendenti” da tutto il mondo. Ma, nel lungo periodo, isolarsi porta ad un impoverimento di sé e delle proprie possibilità. In tal condizione, infatti, i propri bisogni più profondi non possono essere soddisfatti e neanche individuati. 

La solitudine è invece la sensazione di essere soli. La sensazione di non poter arrivare ad un contatto pieno e profondo con qualcun altro. La solitudine è un motore che porta a rivedere il proprio modo di vivere e porta a domandarsi chi si è veramente. Scappando dalla solitudine si scappa da sé stessi.

Disturbi psicosomatici

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La mente e il corpo vengono spesso considerate come entità separate e indipendenti. Diversi studi dimostrano che la mente e il corpo sono strettamente connessi, anzi, sono un tutt’uno.

Fattori fisici come movimento, alimentazione e sonno, incidono enormemente sul benessere mentale. Allo stesso modo, fattori psicologici quali ansia, stress e depressione, si manifestano fisicamente con mal di pancia, irritazioni cutanee, tensione muscolare, bassa energia corporea etc.

La stretta connessione tra componente mentale e corporea è particolarmente evidente nei disturbi psicosomatici in cui sintomi fisici non hanno motivazione da un punto di vista medico ma da uno psicologico.

I disturbi psicosomatici più conosciuti sono il disturbo da sintomi somatici, il disturbo da ansia di malattia (o ipocondria), disturbo di conversione e disturbo fittizio.

Dipendenze

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La dipendenza è caratterizzata da uno stato psicofisico per cui compulsivamente si è portati ad assumere un determinato comportamento.

Tra le dipendenze possiamo elencare la tossicodipendenza, la dipendenza da farmaci, alcool, tabaccocaffè ma anche le dipendenze affettivesessuali e da gioco d’azzardo. Recentemente è stata individuata anche la dipendenza da tecnologia (internet, social network, videogames).

La persona con una dipendenza vive in balia delle proprie emozioni e la libertà di decidere della propria vita risulta fortemente limitata. La persona viene risucchiata da uno stile di vita dannoso e insoddisfacente e anche quando se ne rende conto, spesso, non vede possibilità di cambiamento.

Comprendendo meglio le emozioni che stanno dietro ai comportamenti compulsivi la persona via via può riprendere il controllo della propria vita e assecondare quello che sono i suoi reali bisogni e desideri.

La psicoterapia della Gestalt

La psicoterapia della Gestalt è un processo vivo e interattivo, il cui obiettivo è quello di alimentare la consapevolezza, ossia la capacità di vivere a pieno il momento presente attraverso le proprie emozioni, sensazioni, pensieri e azioni.

Accettare la propria condizione, ascoltare le emozioni e sensazioni permette di cominciare un percorso nuovo, fatto di valore, di possibilità e di cambiamento. Una frase attribuita a Fritz Perls (fondatore della terapia della Gestalt) recita: “Se vuoi andare via da New York, prima di tutto, devi riconoscere di essere a New York”.
Per cambiare occorre partire da dove si è.

Ma il cambiamento è possibile solo attraverso la sperimentazione di qualcosa di nuovo.
Non basta capire qualcosa, non basta saperla, per cambiare realmente c’è bisogno di fare un’altra esperienza che permetta di scoprire che ci sono nuove possibilità nel mondo o nel proprio modo di stare in contatto con esso.

Una delle caratteristiche della psicoterapia della Gestalt è proprio l’attenzione alle azioni che si possono compiere in una determinata situazione, oltre alle emozioni, sensazioni e pensieri. Dopo aver compreso i propri bisogni e desideri occorre farsene qualcosa, attivamente, per tentare di soddisfarli.

Amedeo Ruggieri

Chi sono?

Non mi è mai piaciuto molto “raccontare” chi sono. Quello che mi piace, invece, è vivere le esperienze in prima persona e coinvolgermi.

Che modo migliore c’è di conoscere qualcuno se non quello di condividere qualcosa insieme? Che modo migliore c’è di conoscere qualcuno se non renderci conto dell’effetto che ci fa, le emozioni e i pensieri che ci suscita?

Perché spiegare quello che si è invece di esserlo, semplicemente?
Scopri di più sul mio percorso formativo e sul mio approccio!

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